
Il 14 luglio 2021, la Commissione Europea ha presentato la sua proposta per ridurre le emissioni di gas a effetto serra dell’UE del 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990. Una delle misure più importanti di questa proposta è l’obiettivo di vietare la vendita di auto nuove con motori a combustione interna a partire dal 2035.
Questa proposta è stata accolta con diverse reazioni da parte degli stati membri dell’UE. Mentre alcuni paesi, come la Francia e il Regno Unito, hanno già stabilito obiettivi simili di diventare “carbon neutral” entro il 2050, altri paesi come l’Italia e la Germania, si sono opposti all’idea di una data di divieto per le auto a combustione.
L’Italia e la Germania, due paesi con importanti industrie automobilistiche, sono preoccupati per il potenziale impatto economico di un divieto per le auto a combustione interna. La Germania, in particolare, ha sollevato preoccupazioni riguardo all’impatto del divieto sul settore dell’auto tedesco, che rappresenta una parte significativa dell’economia del paese.
Tuttavia, anche se alcune nazioni europee si oppongono alla proposta dell’UE, la maggior parte degli stati membri hanno mostrato sostegno all’obiettivo di ridurre le emissioni di gas serra e di promuovere l’uso di veicoli a basse o zero emissioni. Inoltre, alcuni paesi, come la Svezia, hanno già imposto obiettivi più ambiziosi rispetto a quelli proposti dalla Commissione Europea.
In generale, l’UE sta cercando di promuovere una transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio per affrontare la crisi climatica. Sebbene ci siano preoccupazioni legittime riguardo all’impatto economico di questa transizione, molti governi europei stanno lavorando per trovare un equilibrio tra le esigenze dell’ambiente e quelle dell’economia.