La manovra Urso, volta a incentivare l’acquisto di veicoli elettrici (EV) attraverso annunci di bonus sostanziosi, sembra non aver sortito gli effetti desiderati in Italia. Nonostante i generosi incentivi annunciati, che arrivano fino a 13.750 euro, questi non sono ancora entrati in vigore, generando frustrazione tra i costruttori automobilistici e ritardando l’adozione di veicoli a emissioni zero o ridotte.
La situazione riguardo alla mancata attuazione degli incentivi per l’acquisto di veicoli elettrici in Italia è certamente preoccupante.
L’annuncio di generosi bonus per l’acquisto di veicoli elettrici, seguito poi dal mancato recepimento di tali incentivi, ha creato incertezza e ha contribuito a mantenere il mercato italiano delle auto elettriche tra i più bassi d’Europa.
Il ritardo nell’emanare il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) per rendere operativi i nuovi schemi di incentivi ha causato una paralisi nel mercato delle auto elettriche e ibride plug-in, come sottolineato anche dall’Unione dei costruttori (Unrae).
Le quote di mercato riportate evidenziano chiaramente che l’Italia sta rimanendo indietro rispetto ad altri paesi europei nell’adozione di veicoli elettrici, con una percentuale significativamente più bassa rispetto a nazioni come la Francia, il Regno Unito e la Germania.
Questo ritardo non solo danneggia l’industria automobilistica italiana, ma ostacola anche gli sforzi per ridurre le emissioni di gas serra e promuovere la mobilità sostenibile.
È importante che il governo agisca tempestivamente per implementare gli incentivi promessi e sostenere il settore automobilistico nella transizione verso tecnologie più pulite ed ecocompatibili.