Affinché le emissioni europee si riducano del 50% c’è una condizione fondamentale: rendere elettriche le flotte aziendali di società pubbliche e private. Tale fenomeno sarebbe possibile grazie all’aumento esponenziale di stazioni di ricarica su tutto il territorio.
Il piano per le emissioni europee
Uno studio di Eurelectric ed Ernst & Young (Ey) sostiene che se le istituzioni pubbliche e le aziende private adottassero una mobilità green, le emissioni globali si ridurrebbero del 50%. L’UE ha la necessità di salvaguardare e occuparsi delle questioni relative all’inquinamento atmosferico. Per questo motivo si avverte l’urgenza di accelerare il processo di mobilizzazione elettrica dei trasporti. È questa la soluzione più facile e veloce per ridurre sostanzialmente le emissioni europee.
Per comprendere la necessità di tale fenomeno basta analizzare alcuni dati. Il 40% di tutti i km percorsi in Europa è rappresentato dalle flotte di veicoli aziendali utilizzate da società pubbliche e private. È altresì deducibile dai dati dello studio effettuato che i mezzi che percorrono tratte fisse sono quelli che si prestano maggiormente alla conversione elettrica. Questo perché è più facile prevedere i momenti di ricarica durante la giornata.
Le società e le organizzazioni più grandi potrebbero beneficiare degli incentivi fiscali e di sconti per l’acquisto all’ingrosso di vetture elettriche. Così facendo si potrebbe ovviare a quelli che sono i costi di acquisto iniziali dei veicoli.
Obbiettivi e investimenti
L’Unione Europea si è prefissata l’obbiettivo di raggiungere la neutralità del carbonio entro il 2050. Per centrare il punto occorre integrare la conversione all’elettrico di vetture, trasporti e industrie sostenibili. Si evince inoltre la necessità di ridurre del 90% le emissioni dei trasporti accompagnata dall’eliminazione graduale dell’utilizzo di benzina e diesel. Il tutto affinché si possa arrivare alla neutralizzazione prevista per 2050.
La conversione delle flotte aziendali pubbliche e private necessita di un piano di sviluppo per implementare le stazioni di ricarica sul territorio europeo. L’UE propone di creare circa 3 milioni di ricarica entro il 2030. Si prevede un costo di circa 80 miliardi di euro ripartiti in 20 miliardi per la creazione di infrastrutture di ricarica pubbliche e 60 per quelle private.
Esistono attualmente meno di 250 mila punti di ricarica per veicoli elettrici pubblici. Ovviamente si può constatare l’insufficienza di tali strutture per poter raggiungere l’obbiettivo citato precedentemente. Secondo Eurelectric saranno necessari poi circa 25 miliardi di euro ulteriori per implementare le infrastrutture di ricarica in modo da permettere l’aumento dei veicoli elettrici.
Riepilogando. Il compito da qui ai prossimi anni è quello di convertire le flotte aziendali private e pubbliche affinché si possano ridurre notevolmente le emissioni europee, prestando così attenzione alle questioni sull’impatto ambientale.