“Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto 25 Agosto 21, per l’erogazione dei contributi volti a sostenere ancora di più la diffusione delle e-car con una dotazione di 90 milioni per l’installazione delle infrastrutture di rifornimento nelle imprese e per i professionisti con l’obiettivo entro il 2030 di avere 6 milioni di veicoli elettrici circolanti, 3,3 milioni di punti di ricarica privata, 31.500 colonnine di ricarica pubblica veloce e 78.600 colonnine di ricarica pubblica lenta”.
E’ quanto scrive la Sottosegretaria al Ministero della Transizione Ecologica Ilaria Fontana.
“Per poter raggiungere i target del PNIEC (Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima, ndr) al 2030, sono stati messi in campo diversi strumenti, quali le detrazioni fiscali per i soggetti IRPEF che realizzano infrastrutture di ricarica privata e i meccanismi di obbligo minimo di installazione per le grandi imprese”, conclude la Sottosegretaria.
81 milioni di Euro sono riservati alle imprese, mentre i restanti nove sono destinati ai professionisti,
I requisiti per le imprese sono i seguenti:
a) hanno sede sul territorio italiano;
b) risultano attive e iscritte al registro delle imprese;
c) non sono in situazione di difficolta’, cosi’ come definita dal
regolamento di esenzione;
d) sono iscritte presso INPS o INAIL e hanno una posizione
contributiva regolare, cosi’ come risultante dal documento unico di
regolarita’ contributiva (DURC);
e) sono in regola con gli adempimenti fiscali;
f) non sono sottoposte a procedura concorsuale e non si trovano in
stato di fallimento, di liquidazione anche volontaria, di
amministrazione controllata, di concordato preventivo o in qualsiasi
altra situazione equivalente ai sensi della normativa vigente;
g) non hanno beneficiato di un importo complessivo di aiuti de
minimis che, unitamente all’importo delle agevolazioni concesse a
valere sul presente decreto, determini il superamento dei massimali
previsti dal regolamento de minimis;
h) non hanno ricevuto ne’ richiesto, per le spese oggetto del
contributo di cui al presente decreto, alcun altro contributo
pubblico;
i) non sono destinatarie di sanzioni interdittive ai sensi
dell’art. 9, comma 2, del decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231;
j) non hanno ricevuto e successivamente non rimborsato o depositato
in un conto bloccato aiuti sui quali pende un ordine di recupero, a
seguito di una precedente decisione della Commissione europea che
dichiara l’aiuto illegale e incompatibile con il mercato comune;
k) sono in regola con la restituzione di somme dovute in relazione
a provvedimenti di revoca di agevolazioni.

Simili i requisiti per i professionisti
a) presentano un volume d’affari, nell’ultima dichiarazione IVA
trasmessa all’Agenzia delle entrate, cosi’ come risultante dal rigo
VE50, non inferiore al valore della infrastruttura di ricarica per la
quale e’ richiesto il contributo di cui al presente decreto. Per i
professionisti che applicano il regime forfettario, il valore
dell’infrastruttura di ricarica non puo’ essere superiore a euro
20.000,00 (ventimila/00);
b) non rientrano tra i soggetti che hanno ricevuto e,
successivamente, non rimborsato o depositato in un conto bloccato,
gli aiuti individuati quali illegali o incompatibili dalla
Commissione europea;
c) sono in regola con la restituzione di somme dovute in relazione
a provvedimenti di revoca di agevolazioni;
d) sono in regola con il versamento dei contributi previdenziali ed
assistenziali;
e) sono in regola con gli adempimenti fiscali;
f) non hanno ricevuto ne’ richiesto, per le spese oggetto del
contributo di cui al presente decreto, alcun altro contributo
pubblico.
Il contributo a carico dello Stato è pari al 40% della spesa complessiva, che si tratti di colonnine per la ricarica o wall box. L’agevolazione prevista sarà una tantum, il relativo contributo sarà erogato una sola volta a ciascun beneficiario.
Nei primi mesi del 2022 Invitalia realizzerà per conto del MITE un portale internet da dove potranno essere presentate le richieste di finanziamento. Sarà poi Invitalia stessa a verificare la sussistenza dei requisiti e la conformità della domanda di finanziamento entro 90 giorni, per poi comunicare al Ministero i risultati dei propri controlli. Entro ulteriori 120 giorni il MITE deciderà sull’erogazione del contributo.
