Volkswagen anticipa le norme anti inquinamento. Il brand tedesco ha infatti annunciato che dirà addio ai motori a combustione interna nel 2033 in Europa, anticipando di fatto il precedente obiettivo di transizione per andare incontro in maniera più rapida ai mutamenti imposti a livello europeo. A confermare il nuovo target è stato Thomas Schaefer, CEO dell’azienda tedesca.
Richiamato nel Vecchio Continente un paio di anni fa per guidare Skoda e dopo soli 20 mesi promosso a numero uno del brand più famoso. Omen nome, Schäfer, ossia “pastore” in tedesco, ha 51 anni e si è fatto le ossa in Daimler, lavorando molto all’estero, prima di venire ingaggiato dal gruppo Volkswagen per dirigere prima la produzione a livello globale. Spiega che Volkswagen deve tornare ad essere “love brand” e lasciarsi alle spalle il dieselgate per guardare al futuro. “Vogliamo essere il miglior marchio, la migliore squadra e ottenere i migliori risultati”. Come lo era quando produceva il Maggiolino. Macchina bizzarra finché si vuole ma fenomenale nella sua capacità di suscitare empatia.
Nell’occasione il numero uno di VW ha annunciato che il marchio Volkswagen lancerà 10 nuovi modelli elettrici entro il 2026, tra i quali ci sarà anche una vettura entry level con un prezzo contenuto rispetto agli altri membri dell’attuale famiglia ID. Secondo quanto affermato da Schaefer, il modello low cost avrà due declinazioni, una compatta a tre o cinque porte e una variante crossover che potrebbero prendere il nome di ID.1 e ID.2. Nell’occasione il CEO di Wolfsburg ha anche annunciato che arriverà una variante SUV di ID.3, ampliando così l’offerta di Sport Utility a batteria del marchio tedesco che già comprende ID.4 e il SUV coupé ID.5.
“Luca De Meo ha detto che sarà impossibile ancora per lungo tempo proporre al pubblico un’elettrica a 20 mila euro? Io penso invece che ci riusciremo abbastanza presto. Stiamo già cercando efficienza: abbiamo già preso iniziative per ridurre l’impatto energetico.”
Non sono d’accordo con la proposta di Carlos Tavares di alzare barriere nei confronti dei cinesi. Le barriere rendono difficile tutto; meglio lasciare che sia il mercato a decidere. Del resto, l’Europa ha già avuto a che fare con i giapponesi e i coreani: la competizione aiuta a migliorare il prodotto. Di certo i cinesi sono rivali pericolosi, avendo una competenza specifica sull’elettrico. Ma non ci spaventano”.
Euro 7. “Spero che la proposta che Bruxelles presenterà sarà ragionevole: non ha senso porre obbiettivi sfidanti quando l’industria ha già scelto di velocizzare il più possibile verso la decarbonizzazione. Vale per le emissioni, ma anche per gli altri standard che compongono il valore di un’automobile, compresa la sicurezza”.