L’ elettrificazione mild è stata ritenuta insufficiente, il plug-in off limits per l’architettura Giorgio. Così, le nuove Giulia e Stelvio in futuro andranno direttamente all’elettrico.
Al passo del restyling 2023 non hanno introdotto quella che sembrava essere una via ovvia di elettrificazione leggera. Al contrario di ciò che è avvenuto su Tonale, Alfa Romeo Giulia e Alfa Romeo Stelvio, non hanno visto nessuna forma di ibridizzazione. Nemmeno mild hybrid. La conferma di un passaggio diretto all’elettrico è arrivata con le parole del responsabile del prodotto Alfa Romeo. La logica portava al pensiero che il 2 litri benzina mild hybrid impiegato su Maserati è un’unità che su Giulia e Stelvio avrebbe potuto trovare spazio. In realtà, i benefici in termini di taglio delle emissioni di Co2 sono stati ritenuti non sufficienti a giustificare il costo extra di un sistema con “super alternatore” e batteria a 48 volt.
Guzzafame ha poi aggiunto che entrambi i modelli stanno diventando sempre più difficili da vendere in Europa a causa delle tasse sempre più stringenti sulle emissioni delle vetture. Queste portano i consumatori a guardare verso veicoli meno inquinanti e quindi più economici. “In alcuni mercati ora non è possibile consegnare un’auto che emette 200 g/km di CO2. La maggior parte delle persone non lo comprerebbe, perché ci sono troppe tasse su di esse. E poi perché le persone non sono più libere di muoversi con quella macchina”.
Logico, invece, escludere ogni chance di ibrido plug-in, non essendo la piattaforma Giorgio attrezzata per ospitare una batteria. Una ibrida plug-in in questa classe di auto richiederebbe una riprogettazione completa per trovare spazio alle batterie. Questa architettura infatti arriverebbe a pesare anche 100 kg per 15 kWh. La prima auto solo elettrica di Alfa Romeo arriverà nel 2024. Questa vettura sarà la versione full electric del B-SUV che sarà prodotto a Tychy in Polonia. La seconda generazione di Stelvio e Giulia, attese per il 2026, sarà al 100% elettrica.