Volkswagen aveva bisogno di uno stabilimento in cui avviare la produzione esclusiva delle auto elettriche. E ha centrato l’obiettivo con la storica fabbrica della Trabant in cui si producevano appunto le Trabant con il motore a combustione interna della casa automobilistica tedesca Sachsenring.
Nell’ex fabbrica di Zwickau si punta a produrre fino a d un milione di auto elettriche entro il 2025, con un’attenzione particolare alle tematiche ambientali. Durante la produzione si cercherà infatti di ridurre il più possibile l’emissione di CO2, iniziando con l’utilizzo delle fonti rinnovabili per le batterie. Non a caso già nel 2007 lo stabilimento è stato convertito all’energia ecologica e rappresenta quindi a tutti gli effetti un luogo sostenibile in cui produrre auto sostenibili in modo sostenibile.
Dopo questo primo impianto sarà la volta della Cina e dell’America Settentrionale, in cui sono previsti altri due impianti dopo l’avvio del primo. In questo modo Zwickau diventerà il propulsore di un cambiamento vantaggioso anche per assicurare alla Germania un ruolo di rilievo nel mercato delle EV.
Del resto le intenzioni di Volkswagen sono chiare: le auto elettriche devono diventare una realtà, non più un’eccezione. Una realtà accessibile per tutti, come le auto ‘normali’, invece di un lusso per pochi come sono ancora oggi. E lo dimostra con gli investimenti previsti per i prossimi anni che sono destinati in larga misura al settore dell’elettrico. Lo ha spiegato in conferenza stampa il CEO Herbert Diess: ” Volkswagen svolgerà un ruolo fondamentale nel definire e plasmare la mobilità del futuro”. Per farlo, l’azienda ha previsto un impegno di circa 44 miliardi di euro, per svolgere un ruolo fondamentale nel definire e plasmare la mobilità del futuro”- aggiunge Thomas Ulbrich, membro del cda.
Fiore all’occhiello della nuova produzione saranno i modelli di gamma ID con la batteria a ioni di litio realizzati con la nuova piattaforma modulare MEB. In questo modo, secondo Ulbrich, avrà inizio “una nuova era per la Volkswagen”, com’è accaduto in passato con il lancio del Maggiolino prima e della Golf poi.