Sempre più spesso si sente parlare di consumi e utilizzo dei comandi di recupero di energia nelle auto elettriche. A questo punto però vale la pena sdoganare falsi miti e capire bene quanto e come stile di guida, autonomia e consumi possono influenzarsi reciprocamente.
Quando stile di guida, autonomia e consumi diventano imprescindibili
Innanzitutto occorre mettere in chiaro un concetto basilare: le auto elettriche hanno un proprio motore che funziona prelevando energia dalla batteria di trazione, assomigliando un po’ ad un’auto termica. In un’auto elettrica però, può avvenire il recupero di energia durante la fase di frenata, utilizzando il motore in funzione di generatore. Tale operazione può avvenire in diversi modi ma senza alcuna differenza per quanto riguarda l’efficacia.
Per quanto riguarda alcune auto ad esempio, la modalità standard prevede che, al rilascio dell’acceleratore, l’auto di base continui a veleggiare. In tal modo, per poter rallentare, occorre usare il pedale del freno ma, nel momento in cui non lo si fa, non si interviene necessariamente sulle pinze-freno. Grazie ad un software infatti, di volta in volta si può stabilire come intervenire in base alla velocità di pressione del pedale. Questo vuol dire che può decidere se, per ottenere il tipo di decelerazione desiderata sia sufficiente utilizzare la frenata rigenerativa (che carica le batterie) oppure no. Stessa cosa avviene nella modalità one-pedal attraverso cui è possibile guidare utilizzando quasi solo l’acceleratore. Al rilascio di quest’ultimo infatti, l’auto inizia a rallentare, sfruttando l’energia necessari per la ricarica della batteria. Qualora servisse una frenata più potente invece si andrebbe ad intervenire sul pedale del freno e quindi selle pinza.
La differenza nel recupero di energia
Appare quasi chiaro che la differenza nel recupero di energia risieda nello stile di guida. Veementi accelerazioni infatti, non riusciranno mai a compensare l’energia sprecata e quella recuperata. Occorre perciò sempre bilanciare le due, cercando sempre di non richieder mai al motore una quantità di moto superiore a quella necessaria. È ovvio che questa condizione poco praticabile in una condizione di traffico mentre, in altre condizioni possiamo accelerare quanto basta per poter sfruttare tali principi. Facciamo ad esempio riferimento a condizioni di marcia cittadina, da situazioni di stop a semaforo rosso e in assenza di traffico dove sono possibili rallentamenti graduali.
L’auto elettrica ha il vantaggio di poter utilizzare l’energia necessaria a produrre il rallentamento per ricaricare la batteria. Ciò che fa la differenza nel recupero è la combinazione di potenza del motore e la capacità della batteria di trazione di accettare elevate potenze di ricarica, ragion per cui un’auto ibrida plug-in di solito è meno efficiente di un’auto full electric nelle fasi di recupero. Ciascuna auto elettrica ha un indicatore in tempo reale dell’energia consumata e rigenerata. Di solito è un indicatore circolare con una zona blu (energia consumata) e una zona verde (energia ricaricata).
Appare chiaro che sarebbe cosa ‘’buona e giusta’’ evitare la saturazione completa nel riempimento della zona verde. Questo vorrebbe dire che, non solo abbiamo richiesto più energia del necessario al motore, ma nelle fasi di brusca decelerazione, siamo stati costretti a sprecare una parte dell’energia di decelerazione delle pinze freno. Ciò vuol dire che le pastiglie-freno di un’auto elettrica possano durare tutta la vita dell’auto stessa.