La prima forma di vera ricarica ad induzione per auto elettriche, chiamata in modo tecnico Dynamic Wireless Power Transfer (Dwpt), è stata appena presentata a Chiari in provincia di Brescia. Ad inaugurarla, Francesco Bettoni, presidente di A35 Brebemi, insieme ai partner che hanno finanziato il programma.
Ma di cosa parliamo? Parliamo di una nuova tecnologia che sebbene usiamo quasi tutti i giorni va plottata in dimensioni maggiori. Questa tecnologia consente ai veicoli elettrici di ricaricarsi viaggiando su corsie dedicate, grazie ad un innovativo sistema di spire posizionate sotto l’asfalto che trasferiscono direttamente l’energia necessaria ai mezzi in transito. Dall’ asfalto alle batteria. La tecnologia può essere adattata a tutti i veicoli dotati di uno speciale “ricevitore” in grado di trasferire l’energia proveniente dall’infrastruttura stradale direttamente al motore elettrico. Soluzione che quindi consente di ricaricare le auto in movimento. Magari nei lunghi tragitti autostradali.

Ma perché parliamo di una tecnologia che già usiamo? Perché sebbene con le giuste proporzioni questa tecnologia è la stessa che ci consente di ricaricare lo smartphone semplicemente appoggiandolo in una specifica zona del cruscotto. Il progetto tutto italiano vede collaborare varie eccellenze come Abb, sponsor in Formula E. Ma anche Iveco, Iveco Bus e non per ultimi Polizia Stradali e vigili del fuoco.

Non solo in strada
Tra i tanti benefici della tecnologia di ricarica a induzione c’è sicuramente una maggior efficienza energetica del veicolo. Questo perché avendo una possibilità di ricarica in più è possibile diminuire il volume delle batterie nei veicoli. Aggiungeteci poi un aumento della vita media della batteria poichè possono esser evitati picchi di ricarica. Dall’ head quarter fanno sapere “La tecnologia Dwpt, nelle sue variabili di induzione ha già destato interesse per possibili immediati sviluppi a livello commerciale. Grazie alla sua versatilità in quanto, oltre all’utilizzo su strade e autostrade, la stessa si sta confermando utile e ideale anche all’interno di altre infrastrutture come porti, aeroporti e parcheggi”.
