Il Wall Street Journal scrive che Tesla starebbe pensando di riporre nel cassetto i progetti per un impianto produttivo di accumulatori accanto alla Giga Berlin, con una capacità di 50 GWh. Impianto che verrebbe spostato nel continente americano.
L’ America è infatti pronta a fornire forti investimenti di produzione a tutti quei costruttori che sono dispositi ad investire nel nuovo continente. A patto che ogni batteria. abbia almeno il 50% di origine statunitense. A questi incentivi vanno sommati i 7500 dollari destinati agli americani che acquistano un ‘auto eletttica della legge chiamata “Inflation Reduction Act“. 437 miliardi di dollari, comprensivi di 369 miliardi destinati a sicurezza energetica e lotta al cambiamento climatico. Gli americani infatti potranno contare su 26 modelli per il 2022 e 5 nuovi per il 2023.

Incentivi USA
Stando al Wall Street Journal, la legge prevede infatti 35 dollari di credito d’imposta per ogni kWh di celle prodotte, più 10 $/kWh per ogni modulo o gruppo di celle. In base alle prime stime, Elon Musk e soci taglierebbero così circa un terzo dei costi di ogni pacco batterie. In alcuni casi, come per la Model Y, si arriverebbe addirittura al 40%. Per il momento, il blocco della manovra è solo un’indiscrezione, che Tesla non conferma ma nemmeno non smentisce.
Al netto però dimostra come l’ Inflation Reduction Act rischi di ridisegnare l’universo dell’auto elettrica. Questo perché spingerebbe i costruttori a trovare casa in America per non perdere fette di mercato molto importanti. Con l’ Europa che rischia! Va anche considerato che negli ultimi 12 mesi il prezzo medio di vendita di una Tesla negli Stati Uniti è salito del 13% arrivando a 57.000 dollari. Una cifra che colloca i suoi EV (Electric Vehicle) nella categoria delle auto di lusso. Secondo un articolo di Barron’s, il prezzo medio di vendita di un’auto nuova negli Stati Uniti è di circa 45.000 dollari, ma dal punto di vista dei quantitativi il grosso delle vendite riguarda modelli compresi fra i 30.0000 e i 40.000 dollari. Non solo l’ Europa rischia ma anche gli USA.
