Svelata la Rolls Royce Spectre! E’ prima coupè 100% elettrica del marchio britannico con autonomia fino a 520 km, prime consegne a fine 2023!
Apriamo il nostro articolo con una celebra frase di Charles Stewart Rolls, uno dei due padri fondatori del marchio inglese. “L’auto elettrica è perfettamente silenziosa e pulita. Non c’è odore o vibrazione. Diventerebbero molto utili se si organizzassero stazioni di ricarica fisse”. Non ci è andato troppo lontano. La Rolls Royce Spectre si collocherà nel segmento delle coupé di lusso. La vettura vanta un passo di 3.210 mm e gode di un peso pari a 2.975 kg, merito anche del telaio realizzato in alluminio che integra la batteria di grandi dimensioni così da rendere la Spectre il 30% più rigida di qualsiasi altra Rolls-Royce mai costruita.

Sul davanti dell’auto spicca la più grande griglia mai realizzata per una Rolls-Royce, abbellita con finiture in acciaio inossidabile lucido. Non manca la tradizionale statuetta Spirit of Ecstasy, frutto di 830 ore di lavoro artigianale e test nella galleria del vento. A bordo si viene accolti da un vero e proprio salotto a cinque stelle, con rivestimenti pregiatissimi (e infinitamente personalizzabili) e 4.796 punti luminosi su pannelli porta e padiglione interno che creano un’atmosfera unica. Sulla fiancata spiccano i cerchi da 23 pollici. E’ la prima volta che una Rolls Royce vanta ruote così grandi in quasi 100 anni di storia.

Due porte, quattro posti, la Spectre è mossa da un sistema elettrico che sviluppa 585 cavalli e 900 Nm, chiamati a muovere una massa di ben 2.975 kg. Incide per circa 700 kg il pacco batteria, grazie al quale l’autonomia di marcia arriva a 520 km nel ciclo WLTP. L’erogazione dei due motori elettrici permette comunque di accelerare da 0 a 100 km/h in 4″5.

Elettrica si..ma che meccanica!!
L’integrazione tra elettronica e meccanica è a livelli mai raggiunti prima su una Rolls, a partire dal controllo dell’assetto. Le sospensioni dichiarano un sistema Planar che opera sincronizzando la scansione della strada con la regolazione delle barre stabilizzatrici e degli ammortizzatori. Disaccoppiare le barre stabilizzatrici permette un isolamento di ciascuna singola ruota nelle reazioni rispetto alla lettura del manto stradale. Non si trasferiscono le vibrazioni sul lato opposto dell’auto, le alte frequenze (tipiche di sconnessioni brevi e ripetute) sono nettamente inferiori e questo va a beneficio della qualità della vita a bordo. In prossimità di una curva, l’elettronica istruisce il sistema Planar che accoppia le barre (attraverso un attuatore elettrico) e le rende solidali. In aggiunta, regola la rigidità delle sospensioni e prevede l’angolo ottimale di sterzata delle ruote posteriori, se necessario.

Altri dati tecnici e il prezzo di listino verranno ufficializzati nei prossimi mesi, col lancio sul mercato che è previsto per fine 2023.
