La Ford porta su strada i primi prototipi della seconda Suv elettrica dedicata all’Europa e si chiamerà Capri. Mentre la Explorer non è ancora giunta nei concessionari, la Casa sta già collaudando la sua derivata Suv-coupé. Secondo quanto dichiarato dalla Casa, dovrebbe recuperare la storica denominazione Capri. Sia la Explorer sia la Capri utilizzano la piattaforma Meb mutuata dalla Volkswagen: tuttavia, se la prima è attesa entro il 2023 nelle concessionarie, la seconda sarà commercializzata soltanto l’anno prossimo, verosimilmente nel secondo semestre.

Le immagini dei muletti mostrano diverse scelte inconsuete: invece di una semplice modifica alla zona posteriore (come per esempio quella che distingue la ID.4 dalla ID.5, in casa Volkswagen), la Ford sembra voler conferire personalità più distinte alle due Suv a batteria. Il prototipo della Capri appare quindi diverso in molti aspetti dalla Explorer, salvo dettagli come gli specchietti retrovisori e le portiere anteriori: paraurti, portellone, montante e soprattutto gruppi ottici sono specifici.

Volendo procedere sul doppio binario Wolfsburg-Colonia (base europea del costruttore americano), se per la Explorer possiamo al momento ipotizzare un’offerta strutturata, in scia alla ID.4, su due tagli di batteria, da 52 e da 77 kWh netti, per un range tra i 350 e 500 chilometri, la Ford Capri, in virtù del suo posizionamento superiore, potrebbe puntare, proprio come la ID.5, unicamente su accumulatori da 77 kWh, comune denominatore di una gamma declinata in versioni con uno o due motori.

La seconda Ford su base Meb potrebbe variare leggermente le finiture degli arredi, in virtù della sua natura un po’ più sofisticata rispetto alla sorella Suv. Aspettiamoci, in tal senso, riverberi anche sul listino. Se la Explorer parte da meno di 45 mila euro, per la Capri ne dovrebbero servire da 2 a 5 mila in più.
