Toyota non ha mai smentito di non voler passare ad auto elettriche. Di fatto è stata una delle prime case a immettere sul mercato una EV con la Prius. Differenziandosi però dagli altri costruttori NON definendo il “full electric” l’unica soluzione percorribile per de-carbonizzare la mobilità.

L’ investimento è però strategico. La scelta di puntare su una nazione come l’Indonesia non è casuale. Il principale motivo per il quale Toyota ha deciso di investire qui è rappresentato dalla grande disponibilità di nichel presente nel sottosuolo. Una delle materie prime fondamentali per la realizzazione delle moderne batterie agli ioni di litio. Oltre a Toyota, non a caso, qui stanno investendo anche Hyundai ed LG Energy Solutions. L’obiettivo dell’Indonesia, che ha una popolazione di 270 milioni di abitanti, è quello di vendere esclusivamente veicoli a batteria entro il 2050. Il primo “check point” di questo processo di decarbonizzazione è fissato per il 2030, anno entro il quale il governo spera di poter contare su un parco circolante costituito da 2,2 milioni di auto elettriche e 13 milioni di motocicli elettrici.

La Casa giapponese non è di certo inesperta nel settore. Sul mercato ha già immesso infatti la bZ4X, un SUV a batteria. Il grande investimento di Toyota, questa volta, sta proprio nel costruire uno stabilimento da 1,8 miliardi di euro nel cuore dell’ Indonesia. Stabilimento che sarà adibito al solo sviluppo e assemblaggio di vetture 100% elettriche.

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