Toyota prevedeva il lancio di 15 modelli a zero emissioni, di cui 7 entro il 2025, basati sulla piattaforma eTNGA. Il costruttore giapponese però si sarebbe reso conto che con l’attuale tabella di marcia non riuscirebbe a rappresentare una vera minaccia per Tesla. Oramai diventata ormai il benchmark per tutti i costruttori. Stando alle indiscrezioni, quindi, Toyota avrebbe deciso di eliminare alcuni dei prossimi lanci elettrici per concentrarsi sullo sviluppo di un’architettura totalmente nuova. Questa volta pensata sin dall’inizio esclusivamente per le vetture a zero emissioni. Toyota starebbe cercando un modo per rendere più efficiente e meno costosa la produzione di massa di auto elettriche. Dopo aver realizzato che le proprie proiezioni sulla crescita di queste vetture nei prossimi anni erano troppo conservative.

Cambio di rotta
Il primo modello elettrico di Toyota, la crossover bZ4X, è stata presentata all’inizio del 2022 e la sua produzione è stata sospesa già a giugno per un richiamo, per poi riprendere solamente ad ottobre. Nelle scorse ore la Casa ha svelato il suo secondo modello, la berlina bZ3, per ora destinata al solo mercato cinese. Entrambe nascono sulla piattaforma e-TNGA. Piattaforma presentata solo nel 2019 come base per auto elettriche, ma anche ibride e termiche.

Di qui l’aggiornamento dei piani. Secondo alcune fonti i nuovi piani avrebbero comportato lo stop ad alcuni progetti già in cantiere, come il fuoristrada a zero emissioni Compact Cruiser. Anticipato dall’omonima concept. Curioso il fatto che solo 10 anni fa, quanto Tesla e Toyota collaborarono per la realizzazione della RAV4 elettrica, gli ingegneri della Casa nipponica si dissero convinti che Tesla non avesse tecnologie particolarmente interessanti e decisero di interrompere la collaborazione nel 2017. Un ulteriore spinta verso l’accelerazione sull’elettrico arriverebbe dalla volontà dei vertici aziendali di rafforzare l’immagine green del brand. Toyota, pioniera sul tema dell’ibrido, aveva fatto breccia in molti investitori attenti all’ambiente ed era risultata tra le più apprezzate tra i gruppi ambientalisti. Ora non è più tra le prime scelte.
