Le batterie allo stato solido rappresentano il futuro della mobilità elettrica. STELLANTIS e Mercedes hanno siglato un accordo con Total Energy, azienda che per anni si è occupato dello sviluppo di carburanti. Anche Toyota, da sempre contro la mobilità 100% elettrica (almeno nelle dichiarazioni), collaborerà con Panasonic allo sviluppo delle nuove batterie.

In questo articolo cercheremo di capire come funziona questa nuova tecnologia, quali sono i vantaggi e quali sono gli svantaggi. Le attuali batterie sono agli ioni di litio. Questo elemento funge da elettrolita, ed è allo stato liquido. L’ elettrolita ha il compito di far viaggiare gli elettroni tra il polo negativo (anodo) e polo positivo (catodo). Elettroni che viaggiano sia durante la fase di carica che nella fase di scarica, generando inevitabilmente calore. Calore che va controllato per garantire la sicurezza di chi è in auto e per preservare la durata e la capacità della batteria. Una gestione del calore che avviene tramite un sistema di climatizzazione dedicato e che riduce l’autonomia complessiva.

Batterie allo stato solido
Da qualche anno costruttori ed aziende stanno cercando di trovare una soluzione, e lo stato solido sembra essere la strada giusta. Con stato solido ci si riferisce proprio allo stato della materia sotto forma cui l’elettrolita è presente nelle batterie. L’ elettrolita solido svolge la stessa funzione, ma in questo stato si ha meno sensibilità alla produzione di calore. Questa soluzione consente a parità di capacità e potenza della batteria di risparmiare, in termini di peso e di costi, sull’ impianto di climatizzazione, semplicemente perché c’è molto meno calore da gestire. In questo modo i costruttori possono avere potenze ed autonomie superiori a parità di peso e di volume della batteria. Oppure avere batterie più piccole, minor peso, garantendo comunque ottime autonomie, sull’ordine di grandezza di quelle attuali.

Chi ci lavora?
Le aziende che lavorano a questa tecnologia sono diverse ma a spiccare sono sicuramente le join adventure nate grazie alla sinergia di STELLANTIS, MERCEDES e TOTAL ENERGY. La seconda, forse la più sorprendente, è quella nata tra Toyota e Panasonic. Come sempre dichiarazioni alla stampa che raramente coincidono con la realtà con i principali CEO, proprio per prima Tavares, che prima snobba le auto elettriche e poi investe e finanzia oltre 30 miliardi per il 2030. L’ ultima, ma non per importanza, è sicuramente Factorial Energy. Un’ azienda americana che ha brevettato una particolare formula che consente di produrre una batteria in grado di aumentare l’autonomia delle auto elettriche di oltre il 50%.

E’ tutto oro ciò che luccica? Purtroppo No! L’ implementazione di questa tecnologia dovrà aspettare ancora qualche anno. Al momento i principali problemi sono legati alla produzione. In primis l’elettrolita solido è difficile da gestire in fase di produzione. Lo stato solido tende infatti ad espandersi e a reagire, poiché è difficile da mantener stabile. La seconda difficoltà sta nella catena di produzione. Con gli stabilimenti divisi tra ICE e EV, implementare una seconda linea di macchine diventa estremamente oneroso, in un settore che pur in espansione rappresenta ancora una piccola fetta di mercato.

1 commento
[…] e:Architecture. Piattaforma che prevede l’ utilizzo di batterie allo stato solido (qui vi spieghiamo cosa sono e come sono fatte). Le due aziende si spingeranno davvero al limite tanto […]